andando in giro per l’Italia a presentare il progetto Fisica in Moto, abbiamo conosciuto moltissimi ragazzi e professori desiderosi di conoscere, imparare e mettersi in gioco. Siamo rimasti sorpresi dalla ricchezza di idee, invenzioni e voglia di fare, perché questa è l’anima anche del progetto Fisica in Moto. Abbiamo così chiesto ai ragazzi dell'Itcg Don Lazzeri di Pietrasanta di raccontarci la loro esperienza: l’ideazione, progettazione e realizzazione della macchina schiaccialattine CRASCHER!
PRIMO APPUNTAMENTO di "Fisica a scuola": CRASHER!
Abbiamo pensato subito che la cosa era interessante e ci destava curiosità, quindi ci siamo organizzati per lavorare al progetto della nostra invenzione.
Ci voleva un’idea… La cosa più utile e semplice da realizzare, ci è sembrata una macchina schiaccia-lattine. Questo pensiero è stato mosso dallo spreco di alluminio che quotidianamente vedevamo nella nostra scuola. Ci siamo informati dal tecnico che si occupa della manutenzione delle macchine distributrici di lattine il quale ci ha detto che in media nella nostra scuola si consumano 400 lattine alla settimana; con un rapido calcolo siamo potuti giungere alla conclusione che in un anno scolastico si possono recuperare circa 13.000 lattine, utili alla realizzazione, ad esempio, di 16 biciclette in alluminio riciclato!
Per progettare il meccanismo siamo partiti da due idee: una proposta dal prof Altieri e l’altra da noi ragazzi. Quella più fattibile si è rivelata la nostra mentre quella del prof… è finita nel cestino.
La macchina opera in modo molto semplice: una leva mossa da un pedale fa muovere un pistone che schiaccia la lattina; essa cade poi nell’apposito bidone per la raccolta differenziata.
Il funzionamento è completamente meccanico senza l’ausilio di apparati elettrici o pneumatici.
Essendo il nostro un istituto per geometri non abbiamo a disposizione un’officina meccanica, perciò ci siamo rivolti al padre di Simone che è un esperto artigiano ed esegue lavorazioni di meccanica di precisione.
Realizzato il progetto al computer con un programma di CAD, lo abbiamo portato all’officina, dove il padre del nostro compagno ha provveduto alla realizzazione della macchina, apportandovi qualche piccola modifica tecnica.
Noi pensiamo che l’arte può sposarsi con l’utilità e quindi fornire un aspetto migliore alle cose utili e viceversa le cose utili possono sponsorizzare la bellezza dell’arte. Per questo motivo ci siamo dati da fare per rendere la macchina “bella e gradevole”, in modo da poter attirare l’attenzione delle persone, e quindi incrementarne l’utilizzo.
Non ci deve essere un’arte staccata dalla vita:
cose belle da guardare e
cose brutte da usare.”
(Bruno Munari)
Tutto il nostro impegno alla fine ha portato ad un risultato per noi importante, perché abbiamo riscontrato da parte di tutti, dai più grandi ai più piccini, una curiosità ed una voglia di scoprire ed imparare dal nostro lavoro qualcosa di cui non erano al corrente!
Da parte nostra invece abbiamo ampliato le conoscenze per quanto riguarda gli oggetti creati grazie al riciclo dei materiali ed i vantaggi forniti dalla raccolta differenziata in generale e dell’alluminio in particolare. Ad esempio non sapevamo che riciclando l’alluminio si risparmia il 95% dell’energia necessaria per produrlo dal minerale, diminuendo così anche l’inquinamento atmosferico.
Infine nell’inventare e progettare la nostra “macchina” ci siamo anche divertiti e siamo diventati più amici tra noi e questo, dice il prof, è la cosa più importante.
E se lo dice lui…
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