giovedì 27 novembre 2008

Partire dalla passione


Lunedì 24 novembre, nella facoltà di ingegneria di Firenze, Giovanni Savino ha raccontato la storia del laboratorio Fisica in Moto in un incontro organizzato dal club MEC , composto da studenti universitari e nato per approfondire la passione per i motori.

"Non bisogna aver paura di interrogare la realtà!" è la citazione dall'incontro che i ragazzi hanno voluto trattenere come sintesi, riportandola sul loro blog (www.clubmec.blogspot.com).

martedì 18 novembre 2008

DISTRIBUZIONE DESMODROMICA

Come funziona la distribuzione in un motore?

Tutti sappiamo che le motociclette si muovono grazie alla spinta fornita dal motore. Ma come viene generata la spinta? Il motore nel suo funzionamento è paragonabile a un ciclista che pedala. All’interno del motore è presente un organo, l’albero motore, che è simile a dei pedali con la manovella molto corta. Su di esso sono collegati (attraverso le bielle) dei cursori, chiamati pistoni, che scorrono all’interno di vani cilindrici, i cilindri appunto.

VIDEO

La logica del funzionamento è semplice: si mette della benzina dentro il cilindro, col pistone che fa da coperchio; si accende la benzina con una scintilla in modo che lo scoppio generato spinga violentemente il pistone: quest’ultimo è vincolato all’albero motore e dunque dà una brusca pedalata, proprio come il ciclista sui pedali. Per dare un’altra pedalata occorre generare un’altra combustione: ogni scoppio corrisponde a una singola pedalata. Il motore può girare con regolarità solo se il pistone pedala ripetutamente sull’albero motore. Per fare ciò, dopo ogni ciclo ciascun cilindro deve essere svuotato dalla benzina bruciata e riempito di fresca, per consentire lo scoppio successivo.

Ciascun cilindro è raggiunto da due condotti: il condotto di aspirazione che porta la benzina necessaria alla combustione, e il condotto di scarico che permette di estrarre i gas generati durante la combustione. D’altra parte occorre che i condotti siano perfettamente chiusi durante la combustione della benzina, che altrimenti uscirebbe dal cilindro invece di spingere sul pistone, e che i condotti si aprano solo in momenti ben precisi, per consentire lo scarico dei gas e l’ingresso della benzina.

L’apertura e la chiusura dei condotti sono regolate da valvole mosse da un sistema perfettamente sincronizzato con la posizione dell’albero motore e dei pistoni. Le valvole, concettualmente identiche a dei rubinetti, nei motori hanno la caratteristica forma a fungo. Esse si affacciano sul cilindro: per l’apertura del condotto sono spinte all’interno del cilindro mentre per la chiusura devono riposizionarsi indietro, in modo da fare tenuta sul foro che si affaccia sul condotto.Il movimento di apertura delle valvole in tutti i motori avviene grazie all’azione di un bilanciere, che come un dito spinge la valvola dentro il cilindro. La chiusura solitamente è ottenuta attraverso una molla che riporta la valvola in posizione di chiusura. Invece, nei motori Ducati, grazie al famoso sistema desmodromico sia l’apertura che la chiusura delle valvole sono ottenute attraverso la spinta di opportuni bilancieri.

Vi segnaliamo due video su You Tube che aiutano a capire il funzionamento del sistema di distribuzione desmodromico.

VIDEO 1

VIDEO 2

All'interno del laboratorio è possibile smontare e montare un desmo e capirne in maniera più approfondita il funzionamento.

What is the distribution and how does it work?

Everybody knows that motorcycles move thanks to the thrust provided by their engine. But the question is how to generate that thrust. The engine is similar to a pedalling cyclist. Inside the engine there is an element (the crankshaft) which is similar to short-cranked-pedals. Cursors (the pistons) are linked to the crankshaft through a linkage called piston rod. Pistons move inside a cylindrical element, the cylinder.

VIDEO

The functioning of the engine is simple: you put gasoline inside the cylinder, which is capped by the piston; a spark ignites the gas and the pressure generated by the combustion pushes hard the piston. The piston is linked to the crankshaft and so it provides it with a rotational thrust, just like the cyclist on the pedals. Every combustion corresponds to a single push on the crank, so if you want a regular rotation of the engine you need to provide it with regular thrusts. As a consequence, after every single combustion the cylinder must be emptied from the exhausts and filled again with gasoline mixed with air in order to prepare the next combustion.

Each cylinder is connected with two ducts: one for the fresh air and the other one for the exhausts. During the combustion, the ducts must be perfectly closed: they only open at precise moments, to let the exhausts exit from the combustion chamber and to make fresh mixture enter the cylinder.

The opening and closing operations of the ducts are regulated by valves moved by a mechanism that is perfectly synchronized with the position of the crankshaft and the pistons. Those mushroom-shaped valves (similar to taps in their functioning) are positioned on the top of the cylinders. They are pressed down inside the cylinder and the duct opens. Then they are pulled back to position to close the cylinder. In all the engines the opening action is executed by a swinging arm which presses the valve inside the cylinder, just like a finger on a button. The closing action is usually obtained through a very hard coil spring that constantly pushes on the valve. Differently, in all Ducati engines there is a swinging arm that presses the valve to open the duct and another swinging arm that pulls the valve to position, so that the entire movement is perfectly governed by a fixed law, even at very high speeds.

VIDEO 1

VIDEO 2

lunedì 10 novembre 2008

venerdì 7 novembre 2008

DIVENTARE PROTAGONISTI

Proponiamo qui di seguito l'articolo che i ragazzi della IVB del Liceo scientifico “E. Ferrari” di Cesenatico hanno scritto dopo aver visitato il laboratorio Fisica in Moto. I ragazzi si erano classificati al terzo posto del concorso nazionale per idee lanciato da Ducati in occasione dell'inaugurazione del laboratorio.
Buona lettura!

Chi dice che una lezione può tenersi solo in un’aula scolastica? Non c’è forse un modo più coinvolgente e alternativo per accrescere l’interesse degli studenti ? La nostra classe ha cercato e trovato una risposta, insolita, ma irresistibile. Tutto ha avuto inizio la primavera scorsa, quando ci è stato presentato un progetto di fisica promosso dalla Ducati moto. Fin qui nulla di particolare, ma si sa che i ragazzi sono imprevedibili e ancora di più lo sono le loro idee, perciò in poco meno di un mese ecco che arriva il lampo di genio: stampare una maglietta rossa per ciascun ragazzo della classe per comporre lo slogan “FISICI E-DUCATI” e posizionare due ragazzi con un libro di Fisica in mano su una Ducati rossa fiammante.


Geniale, no? L’impegno non è venuto meno e lo stesso si può dire dell’entusiasmo, così la foto è stata spedita e le dita sono state incrociate. Si dice che ogni sforzo venga ripagato, ma ciò che è avvenuto è decisamente al di là di ogni aspettativa! Siamo arrivati terzi al concorso e senza nemmeno rendercene conto…eccoci alla fabbrica Ducati a Borgo Panigale in una frizzante giornata di ottobre. La mattinata si apre con tre ore di esperimenti fisici nel nuovo laboratorio della Ducati, ma non si deve pensare ai classici esperimenti di laboratorio a scuola: qui è un altro mondo. Tutte le prove hanno come tema principale le moto e la fisica ad esse legata, sono strutturate in maniera semplice e adatta all’apprendimento dei ragazzi , senza nulla togliere ai complessi meccanismi nascosti dietro il più semplice degli ingranaggi: ogni cosa in questo giorno, agli occhi curiosi di noi semplici studenti, è una splendida scoperta. La nostra esperienza, dopo una breve interruzione per il pranzo, prosegue all’interno della fabbrica vera e propria. Non dico che ci siamo sentiti catapultati nel magico mondo di Willy Wonka e delle sue tavolette di cioccolato, ma non si può negare lo stupore generale sui nostri volti. Due guide hanno accompagnato il nostro percorso, lo stesso era avvenuto prima nei laboratori, e, quasi seguendo di fase in fase la creazione delle moto, siamo giunti a vedere gli ultimi modelli prodotti dalla casa: nessuno ci proibisce di immaginarci a cavallo di una Ducati da sessantacinquemila euro, o sbaglio? Il nostro percorso prosegue con la visita al museo Ducati: per gli appassionati di moto d’epoca questo è il loro regno. Ricostruiamo la storia della Ducati partendo da biciclette a motore ( Cucciolo), passando per improbabili moto da corsa ( Siluro ), per soffermarci su tute da motociclista che sembrano uscire da una buffa mascherata di carnevale, fino ad arrivare alle moto che hanno segnato la storia degli ultimi motomondiali, le moto dei campioni. Le tappe da percorrere sono tante e le storie piene di curiosità e di particolari inaspettati; il nostro tempo qui però purtroppo è finito ed è ora di tornare. Nella nostra testa ronzano ancora quei motori giganti e negli occhi brilla il riflesso dalla carena rosso brillante, o forse è la luce dei nostri sogni, fatti uscire per un giorno dai loro cassetti.
La fisica, se mostrata in questo modo, svela risvolti inaspettati e accattivanti e il mondo della scuola si presenta nuovo e, a discapito di quanto spesso viene detto, pieno di risorse. Perché gli studenti possano dare il massimo, tentiamo di catturare la loro attenzione e di coinvolgerli nella maniera più diretta e semplice: rendiamoli protagonisti.
Classe IV B

mercoledì 5 novembre 2008

ALCUNI COMMENTI DI PROF E STUDENTI

La visita e stata stupenda, è stato bellissimo testare quei concetti di fisica ché sono stati x molto tempo solo formule scritte nei libri..ammetto di aver capitò più cose sulla moto in poche ore che in 18 anni!!
L'unica cosa "negativa" e stato il poco tempo a nostra disposizione!!
Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la nostra visita!!
Arrivederci, andrea ;-)

Dear all,
thank you for the visit: the physics laboratory is awesome!! I hope one day I can do a similar thing in my country; then, I will count on your help :)
Best Regards,
Mazdak (Iran)


Siamo gli insegnanti delle due classi dell' ITI L da Vinci di Firenze che il 23 ottobre scorso hanno avuto il piacere di visitare la Vs. Azienda.
Con la presente desideriamo complimentarci con tutta l'azienda e in particolare con le guide per la cortesia e la professionalità con la quale hanno spiegato ai nostri allievi i concetti fisici fondamentali con l'ausilio del vostro interessante laboratorio.
Mi creda è raro trovare un'azienda cosi disponibile verso i giovani e le scuole, i miei ragazzi sono rimasti entusiasti e abbiamo gioito tutti per l'ultimo successo della Ducati!!
Nel ringraziarVi per la magnifica giornata che ci avete fatto trascorrere, Vi auguriamo Buon lavoro
con i nostri più Cordiali Saluti
Ivano Trogi - Franca Toccafondi


Con la presente volevo sinceramente ringraziarVi per la disponibilità e la cortesia con cui avete accolto i ragazzi della nostra scuola nella gionrata del 30 ottobre u.s.. I ragazzi sono rimasti entusiasti dell'esperienza. Visti gli esiti, stante la Vostra disponibilità, è speranza mia e della presidenza della scuola di poter ripetere, con altre classi, la visita. Rinnovando i ringraziamenti colgo l'occasione per formularVi i più cordiali saluti.
Giancarlo Gaspardo
Istituto Don Bosco - Pordenone

Ho un figlio di 18 anni( IV liceo scientifico) e, di ritorno da Bologna, gli ho subito raccontato tutti i temi che mi erano rimasti impressi.....gli occhi si sono illuminati! ( e sì che non è un ragazzo che brilla nelle disciopline scientifiche).
Mi ha detto che riferirà tutto al suo insegnante, con la speranza di poter a sua volta venire in Ducati.
Ho proposto il test " desmo": confermo: sa che esiste ma non sa cos'è ( come lei ci raccontava).
Grazie ancora e tanti complimenti!

La visita è stata molto utile e mi è servita ad apprezzare sino in fondo alcune cose che non avevo mai avuto la possibilità di “verificare”. Non è che metta in dubbio la veridicità di tutte le nozioni teoriche di fisica impartite a lezione, ma averle viste almeno in parte applicate è stato davvero interessante.
Riguardo alla Fisica in Moto penso che sia ben strutturata, chi la presenta molto competente e in grado di farti apprezzare appieno le cose che hai davanti con un modo di fare davvero coinvolgente! Non è una lode convenevole, ma un semplice commento che, a quanto pare, è stato anche quello di tutti.
Ti ringrazio ancora per la cortesia e la disponibilità, magari un giorno ti veniamo a trovare per fare altre due piacevoli chiacchiere!

Gaspare (studente Ingegneria Bologna)